Roberto Felicetti – Tristezza
Ho sempre amato il mare perché nel suo profondo blu posso annegare i miei pensieri più tristi.
Ho sempre amato il mare perché nel suo profondo blu posso annegare i miei pensieri più tristi.
Non so perché stasera sono qui a pensare a te,a guardare un telefono che non da segnali.Se almeno sapessi quanto io ti penso.Se almeno sapessi quanto io son qui immobile a ripensare a te, a noi, e a rivivere tutto di te.Forse cambierebbe qualcosa?Forse servirebbe a qualcosa?Ma non a cambiare la situazione in cui mi trovo.
Con le lacrime versate per amore, si potrebbe innaffiare un deserto.
Ci sono momenti in cui il mio stato d’animo è come il mare in tempesta quando le sue onde vanno a infrangersi sugli scogli schiumanti di rabbia.
La felicità è così confusa, eppure l’infelicità è così chiara.
Quello che fa male è non essere capiti, quello che fa male sono le ferite invisibili agli occhi altrui, quello che fa male è la mancanza d’amore, la mancanza dei valori!
La tristezza non è reale, è il riflesso del nostro istinto, quello umano che ci è costretto, quello che ci porta sotto.Noi che tendiamo al lieto fine, veniamo maledetti nel viaggio, capitani di vascelli che affonderanno d’orgoglioci svegliamo più vecchi, e non più saggi. Mai più saggi. Ed è tutto buono e giusto, perché c’è un purgatorio che ci aspetta, e a noi basta, e la morte ci hanno addestrato a festeggiarla, per scongiurarla, per ignorarla.