Roberto Giusti – Filosofia
Amare se stessi… è amare l’universo in cui si vive. Io non è che odio me stesso… ma non amo affatto questo mondo così “moderno”.
Amare se stessi… è amare l’universo in cui si vive. Io non è che odio me stesso… ma non amo affatto questo mondo così “moderno”.
Vedi il sole e provi odio. Ammiri la notte e piangi. Osservi l’infinito e ti perdi. La vita scorre attraverso la percezione degli occhi sfiorando gli orizzonti celati dell’anima.
Mi pare, del resto, che l’atteggiamento pessimistico si addica di più che non quello ottimistico all’uomo di ragione. L’ottimismo comporta pur sempre una certa dose di infatuazione, e l’uomo di ragione non dovrebbe essere infatuato. E poi il pessimista non raffrena l’operosità, anzi la rende più tesa e diritta allo scopo. Tra l’ottimista che ha per massima: “Non muoverti, vedrai che tutto si accomoda”, e il pessimista replicante: “Fà d’ogni modo quel che devi, anche se le cose andranno di male in peggio”, preferisco il secondo.
-Se a voi piacciono questi nostri frutti?-Ma che cosa gliene importa all’albero? Che cosa ce ne importa a noi, a noi filosofi?
Si può fregare tutto e tutti… eccetto l’Amore.
Sai cosa sono i pensieri?Soltanto dei granelli di polvere dispersi nel vento e triturati dal tempo…
Il grido del cacciatore quando ha intrappolato una verità astratta, l’impegno della propria vita in ricerche metafisiche o matematiche perfettamente “inutili” e il terreno vasto e complesso della musica in occidente hanno la loro fonte specifica nella “disposizione mentale” greca e formano la base delle nostre teoria e pratica dell’eccellenza.