Roberto Giusti – Stati d’Animo
Io sono il segreto custode dell’asso di spade e sempre attendo l’avvento della mia unica regina di cuori!
Io sono il segreto custode dell’asso di spade e sempre attendo l’avvento della mia unica regina di cuori!
Se quello che mi porta a disegnare è una sottile malattia morbosa, una piccola lesione, una devianza, uno strappo, desidero che ciò non trovi mai guarigione, anzi desidero considerare il disegnare come un lavoro, anche faticoso, di scavo, di confessione a volte anche dolorosa. È allo stesso tempo una fortuna umana, grandissima.
Sono stanco di voltarmi e vedere ciò che ho lasciato dietro. Voglio guardare avanti e sperare di trovare.
Provo come una sensazione di abbandono: abbandono al lento scorrere della vita, alle sensazioni, alle piccole manie della gente. Come se nulla più importasse o fosse rilevante, mi trascino da una parte all’altra della città. Eppure ci deve essere qualcosa che importa veramente, in fondo, che ci fa galleggiare nella consapevolezza che qualcosa di importante, nella nostra vita, lo abbiamo realizzato e che, in fondo, siamo solo in un momento di stallo, in attesa che le acque ci smuovano.
Fuma, gioisci, sogna, pensa al sole e alla luna, pensa alla libertà di una farfalla, al volo gioioso di una rondine, al materiale, a te stesso e al mondo, pensa ai fiori alla natura, ricorda la tua divinità, il tuo istinto, la tua potenza, la tua saggezza, la tua tentazione, ricorda la luce, guarda la luce, schiarirà tutto.
E, un giorno ti svegli, sei libera leggera di volare, ma non voli, pesante fardello è la vita, ti dici! Ti soffermi nel tuo pensiero guardi l’orizzonte davanti a te, posi quel fardello cosi pesante, in fondo non cambia nulla se lo abbandoni un attimo, fatto! Chiudo gli occhi e, riprendo a volare.
E poi ci sono quei momenti in cui sei felice, non ti manca nulla, hai tutto quello che ti serve, come le attenzioni, l’affetto e la dolcezza. Ma non ti basta, perché ti manca qualcosa che il cuore sa, e non lo rivela con le parole ma con i gesti.