Roberto Giusti – Tristezza
Vorrei solo che tutto finisse e che tutto passasse così in fretta, da svanire nella più remota memoria e non ricordare ciò che è stato e ciò che ormai, non sarà più.
Vorrei solo che tutto finisse e che tutto passasse così in fretta, da svanire nella più remota memoria e non ricordare ciò che è stato e ciò che ormai, non sarà più.
Inciampai e caddi, intorno a me la gente continuava a camminare, ignorandomi, capii che avrei dovuto rialzarmi da solo.
Non lo so perché i momenti felici durano cosi poco e quelli tristi sembrano non finire mai, la cosa certa è che senza quelli tristi non potremmo mai apprezzare veramente appieno i pochi attimi di gioia concessaci.
A ogni battito, il mio cuore sussurra dolci parole e la mia anima oscura si riempe di pura luce… fra riflessi di deformi specchi contenenti la tua immagine distorta. Io la vedo! La posso toccare, sfiorare, cullare e baciare… con gli occhi chiusi da innamorato.
Non ho chiesto a nessuno di ricucirmi le ferite, di ricompormi il cuore o di risolvere i miei problemi. Non ho mai chiesto a nessuno di accudirmi o di proteggermi. Ho però chiesto con gesti e a volte anche con le parole di non allargare ulteriormente le mie ferite, di non ridurre in briciole quei pezzi rimasti del mio cuore e di non crearmi ulteriori pensieri. Ho chiesto di starmi vicino solo se era voluto e sentito perché solo così avrei avuto un posto dove sentirmi protetta/o.
I dolori del cuore, i più duri a morire.
Qui posso piangere la mia nascosta pena, solo che le nude rocce mantengano il segreto. Da dove cominciare, dal lamento delle mie lacrime, della tua durezza? Acerbo il mio dolore, per colpa mia.
Inciampai e caddi, intorno a me la gente continuava a camminare, ignorandomi, capii che avrei dovuto rialzarmi da solo.
Non lo so perché i momenti felici durano cosi poco e quelli tristi sembrano non finire mai, la cosa certa è che senza quelli tristi non potremmo mai apprezzare veramente appieno i pochi attimi di gioia concessaci.
A ogni battito, il mio cuore sussurra dolci parole e la mia anima oscura si riempe di pura luce… fra riflessi di deformi specchi contenenti la tua immagine distorta. Io la vedo! La posso toccare, sfiorare, cullare e baciare… con gli occhi chiusi da innamorato.
Non ho chiesto a nessuno di ricucirmi le ferite, di ricompormi il cuore o di risolvere i miei problemi. Non ho mai chiesto a nessuno di accudirmi o di proteggermi. Ho però chiesto con gesti e a volte anche con le parole di non allargare ulteriormente le mie ferite, di non ridurre in briciole quei pezzi rimasti del mio cuore e di non crearmi ulteriori pensieri. Ho chiesto di starmi vicino solo se era voluto e sentito perché solo così avrei avuto un posto dove sentirmi protetta/o.
I dolori del cuore, i più duri a morire.
Qui posso piangere la mia nascosta pena, solo che le nude rocce mantengano il segreto. Da dove cominciare, dal lamento delle mie lacrime, della tua durezza? Acerbo il mio dolore, per colpa mia.
Inciampai e caddi, intorno a me la gente continuava a camminare, ignorandomi, capii che avrei dovuto rialzarmi da solo.
Non lo so perché i momenti felici durano cosi poco e quelli tristi sembrano non finire mai, la cosa certa è che senza quelli tristi non potremmo mai apprezzare veramente appieno i pochi attimi di gioia concessaci.
A ogni battito, il mio cuore sussurra dolci parole e la mia anima oscura si riempe di pura luce… fra riflessi di deformi specchi contenenti la tua immagine distorta. Io la vedo! La posso toccare, sfiorare, cullare e baciare… con gli occhi chiusi da innamorato.
Non ho chiesto a nessuno di ricucirmi le ferite, di ricompormi il cuore o di risolvere i miei problemi. Non ho mai chiesto a nessuno di accudirmi o di proteggermi. Ho però chiesto con gesti e a volte anche con le parole di non allargare ulteriormente le mie ferite, di non ridurre in briciole quei pezzi rimasti del mio cuore e di non crearmi ulteriori pensieri. Ho chiesto di starmi vicino solo se era voluto e sentito perché solo così avrei avuto un posto dove sentirmi protetta/o.
I dolori del cuore, i più duri a morire.
Qui posso piangere la mia nascosta pena, solo che le nude rocce mantengano il segreto. Da dove cominciare, dal lamento delle mie lacrime, della tua durezza? Acerbo il mio dolore, per colpa mia.