Roberto Giusti – Tristezza
Chi tenebre tormenta mai di luce avrà pace…
Chi tenebre tormenta mai di luce avrà pace…
La ricerca della pace interiore, è la mia guerra quotidiana.
La tristezza si sveglia prima di me, non si fa trovare impreparata e mi fa la sua accorta accoglienza; non la scaccio via, la tengo buona perché non chiami a sé le sue compagne a far festa del mio animo.
Fumava Wiston Blue. Tirava lentamente e ogni volta sentiva i polmoni che si riempivano di fumo. Si riempiva tutto quello spazio dentro di lei che, da quando lui se n’era andato, era diventato un vuoto a perdere. E poi quando sputava fuori il fumo, che usciva così sinuosamente come la ballerina del diavolo, era convinta uscissero fuori anche tutti i problemi. Povera illusa.
Spesso il cuore rivela… ciò che la mente rinnega.
Non avrei mai pensato che, per sfiorare una stella, mi bastasse semplicemente allungare la mano, e toccare la tua morbida pelle. I tuoi occhi mi tingono di luce e cancellano frammenti sparsi della mia oscurità. Sento, anzi no, avverto nuovamente la vita una sensazione strana, che sembrava ormai defunta, sulla scia d’un tempo così remoto, e proveniente da quel lontano passato laddove, solitario, risiedeva il mio animo triste e ancora imprigionato dalla dannata sofferenza di ciò che fu. Sei la mia stella, considerami il tuo cielo, rendimi notte e vivi al sicuro, protetta dal mio avvolgente amore.
Il mio sfogo sta nell’ascoltare musica, piangere e scrivere… scrivere i miei pensieri e le mie paure, cosicchè io possa riflettere e riuscire a ritornare a sorridere.