Roberto Giusti – Tristezza
Chi tenebre tormenta mai di luce avrà pace…
Chi tenebre tormenta mai di luce avrà pace…
L’ultimo sconsolato bang della mia lattina di Desolazione nel vuoto della valle, che ascolto con soddisfazione, nudo. Lontano, lontano alle porte del mondo c’era il vortice di vento che ammoniva come tutti noi saremo spazzati via come trucioli e piangeremo. Uomini dagli occhi stanchi ora lo capiscono, e attendono di deturparsi e putrefarsi, nonostante questo essi conservano egualmente nel cuore il potere d’amare, non so più cosa significhi quella parola. L’unica cosa che voglio è un cono gelato.
Insieme costruiremo il nostro futuro, camminando nella scia di una luminosa stella che guiderà i nostri passi con amore.
Ho sempre capito le cose un secondo dopo, eppure le ho capite. Il fatto è che gli altri non ti aspettano mai.
Cercando la felicità della mia infanzia ho trovato la disperazione di non poterla riavere.
Ci sono giorni in cui mi sento soltanto un idealista incallito con qualche dote, ma come paralizzato, senza alcuna esperienza di un mondo che, in fondo, mi fa tanta paura.
Riflessione.Ho visto giorni perduti, lontani nel tempo. Ho visto albe e tramonti senza luce. Ho visto la luce, come fiamma ardere lontana e segnare la via. La sera nel buio e lontano da tutti, la mia anima cerca un rifugio e pensando chiudo gli occhi alle stelle. Dove sarò domani?