Roberto Giusti – Tristezza
Sono un fragile vagabondo che ammirando l’infinito cielo… va cercandoti.Il mio cuore è lassù fra le stelle e sono lacrime quaggiù… sulla mia pelle.
Sono un fragile vagabondo che ammirando l’infinito cielo… va cercandoti.Il mio cuore è lassù fra le stelle e sono lacrime quaggiù… sulla mia pelle.
Solitudine: un giardino senza fiori, un amico che non è con te.
Le lacrime si versano per le persone che ti hanno realmente voluto bene nella vita, meritando e ricambiando la tua amicizia con lealtà, non facendosi mai e poi mai beffe di te, amandoti per quel che sei. Quegli amici che non puoi considerare più tali; considerato che, a causa di un’improvvisa disgrazia non possono più esser tra noi.
Sarai triste se sarai solo.
E poi c’è quel giorno in cui l’unica cosa che vorresti fare è piangere, dove il peso delle scelte ti schiaccia, dove cerchi il tuo angolo per nasconderti e non farti vedere, dove fingi un sorriso per non spiegare le tue lacrime, dove tutto è buio anche se il sole è dentro di te.
Non andare mai controcorrente per fare vedere che sei un ribelle. Vai controcorrente perché segui un tuo ideale. Renditi libero dalle prigioni di queste società. Sii libero di inseguire le tue idee, il tuo primordiale istinto del tuo naturale essere. Vivi come vuoi. Vivi contro, certo, ma contro chi ti vuole diverso.
Mi amareggiano i pensieri, mi amareggino certi pensieri, mi amareggia ora tutto quello che succede, ma sono io strana o è il mondo che è strano!