Come si fa a calcolare il peso di un dolore? Si contano la quantità delle lacrime, oppure i frammenti d’anima persi qua e là? Come si fa a calcolarne l’intensità quando ogni dolore ha una storia diversa da raccontare, una storia che fa male?
Sono stanca di false amicizie, di sentire “ti voglio bene” da persone che mi fanno soffrire, di credere che agli altri importi qualcosa di me. Sono difficile da distruggere, ma facile da ferire. Dentro il cuore non esiste cattiveria, bugie, Dentro il mio cuore c’è solo amore.
Spero di essere sempre “degna” di quell’abbraccio ricevuto in dono.
Lo so che le parole sono futile commento in una giornata triste, ma se la luce può attraversare le nubi, allora si può avere il sole tutti i giorni.
Spesso è nel dolore che scopri la comprensione delle cose.
So che l’amicizia lascia sempre una porta aperta, uno spiffero da cui rientrare, una speranza o una possibilità… o un domani.
Quando finisce un amore chi ne è la vittima finisce quasi sempre con odiare. Ma poi se odi hai davvero amato?