Roberto Giusti – Tristezza
Il dolore è vera bellezza: la maschera, la sua essenza ai ciechi occhi degli altri.
Il dolore è vera bellezza: la maschera, la sua essenza ai ciechi occhi degli altri.
La noia è ormai diventata inquilina stabile delle nostre giornate con la differenza che lei ha la sfrontatezza e la sfacciataggine di non pagare l’affitto, né mutui né tasse, abusa di noi stessi e delle nostre giornate, si traveste da dolce far niente e pretende di rimanere, ad abusare, di girare indisturbata tra i dedali della nostra mente.
Amare una donna è possibile, l’impossibile è comprenderla.
Ci saranno le gioie e verranno i dolori. In alcuni momenti, l’oscurità più profonda vi avvolgerà; che sia dovuto al caso, o a una vostra incessante ricerca, un timido raggio di luce sarà lì, pronto a tendervi la mano. Questa è la vita: un mistero da vivere e scoprire.
Non è tanto la parola a ferire, lo fa di più la bocca che pronuncia quella parola.
Le poche sterili parole della nostra epoca vengono strappate dolorosamente al silenzio. Abbiamo cominciato a tacere da ragazzi, a tavola, di fronte ai nostri genitori. Noi stavamo zitti per protesta e per sdegno. Eravamo ricchi del nostro silenzio. Adesso ne siamo vergognosi e disperati e ne conosciamo tutta la miseria, ma il silenzio può essere universale e profondo. Il silenzio può raggiungere una forma di infelicità chiusa, mostruosa, avvizzire i giorni della giovinezza, fare amaro il pane. Può portare alla morte. Perché il silenzio è un peccato un peccato comune a tanti nostri simili nella nostra epoca, è il frutto amaro della nostra epoca malsana.
Il dolore ci aiuta a crescere. Preferirei restare bambina!