Romano Battaglia – Felicità
Quando la felicità ci viene incontro non è mai vestita come pensavamo. Spesso ci passa accanto silenziosa e non sappiamo riconoscerla.
Quando la felicità ci viene incontro non è mai vestita come pensavamo. Spesso ci passa accanto silenziosa e non sappiamo riconoscerla.
La suprema felicità, nella vita, non è la convinzione di essere amati, ma è la certezza di sentirsi importante per quel qualcuno che per te prova lo stesso impulso. L’amore chiede solo amore e null’altro serve che non sia amore. Tutto stanca solo l’amore rimane sempre nuovo, sempre vivo, resta eterno.
È troppo ardua l’impresa di affogare l’euforia per qualcosa che sai che non tornerà più.
Donna vuol dire felicità, ma anche disgrazia. Dipende da quello che hai estratto dal bussolotto targato destino. Attento perché ogni cento palline, novantanove sono nere e soltanto una è bianca.
Felice colui che conserva la sua gioia, la sua integrità, la sua fede, mentre osserva questo mondo vacillare!
La felicità è un pezzetto di desiderio che portiamo nel nostro cuore, perché l’immensità della vita, la sua continuità è affidata alla nostra volontà. La vita è semina, attendendo che nasca il fiore, figlio dell’amore.
Non vi è né felicità né infelicità a questo mondo, è soltanto il paragone di uno stato ad un altro, ecco tutto. Quegli solo che ha provato l’estremo dolore è atto a gustare la suprema felicità. Bisognava aver bramato la morte, Maximillien, per sapere quale bene è vivere. Vivete dunque e siate felici, figli prediletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Iddio si degnerà di svelare all’uomo l’avvenire, tutta l’umana saggezza sarà riposta in queste due parole: aspettare e sperare.