Romano Prodi – Politica
Chi vuol fare cadere questo Governo deve farlo guardandomi negli occhi, assumendosene la responsabilità.
Chi vuol fare cadere questo Governo deve farlo guardandomi negli occhi, assumendosene la responsabilità.
Le sentenze non si discutono: spesso fanno ridere i furbi e piangere gli onesti.
Quando si sceglie un mestiere abbiamo il dovere morale di farlo bene, per noi e per gli altri, meglio un laureato in legge che diventa un buon artigiano che un laureato in legge che diventa un avvocato disonesto o un cattivo magistrato.
I politici non hanno ancora capito che per montarsela, la testa, bisogna averla.
Questi giorni sono rimasto ad osservare. Avrei preferito non farlo. L’unica cosa che sono riuscito a vedere è il niente che avanza inesorabile inghiottendo al suo interno tutto ciò che incontra lungo la via. Il niente che assorbe l’intelligenza, la speranza, il senso di comunità. Presidenti della Repubblica che sono stati riconfermati come ultima spiaggia per poter risollevare il paese dalle macerie che loro stessi hanno contribuito a generare. Comici che si spacciano per politici e che chiamano le masse alla “marcia su roma” per poi (dopo aver visto che erano 4 gatti come da lui stesso pronosticato) non presentarsi. Casi umani disperati, che tentano di uccidere altri esseri umani, essere giustificati ed essere presi ad esempio come risultato della mala-politica. Il niente culturale, politico, sociale e morale determinato dal qualunquismo e dai benpensanti dell’informazione che sempre più è diventata formazione. L’occupazione della rete da parte di chi crede che internet sia “cosa” loro con la sistematica denigrazione dell’opinione altrui. Eppure credo e voglio credere che anche in questa notte vedremo spuntare la luna dal monte che ci rischiarerà il cammino.
Quello che in Italia non c’è mai stato, una bella botta, una bella rivoluzione, Rivoluzione che non c’è mai stata in Italia… c’è stata in Inghilterra, c’è stata in Francia, c’è stata in Russia, c’è stata in Germania, dappertutto meno che in Italia. Quindi ci vuole qualcosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, 300 anni che è schiavo di tutti.
Se il presupposto di chi intende governare è quello di ricercare e produrre il bene per i cittadini, subito ci si deve interrogare sulle reali motivazioni di tali intenzioni. Difatti qualunque uomo onesto ed assennato preferirebbe di gran lunga esserne il fruitore.