Ronald Reagan – Società
Il governo è come un neonato: ha un canale alimentare con un grande appetito da una parte e nessun senso di responsabilità dall’altra.
Il governo è come un neonato: ha un canale alimentare con un grande appetito da una parte e nessun senso di responsabilità dall’altra.
Viviamo una vita difficile ma non cerchiamo di capire i punti cardine del nostro mondo.Ci sforziamo a studiare il mondo delle persone che ci sono vicine come se fosse più bello, come se ci fosse più chiarezza nelle cose non nostre trascurando sempre di più il nostro mondo.Il problema è reciproco, ogni persona studia l’altra e pochi studiano se stessi ma noi per vivere abbiamo bisogno di noi stessi perché vivere secondo i criteri degli altri fa solo male e fa sentire inutili, crea disagi e incomprensioni.Sicuramente esplorare noi stessi fa paura ma alle volte siamo concentrati a capire cose difficili che servono poco per la vita quotidiana invece trascuriamo le cose semplici che servono a vivere ogni istante della vita e proprio questo trascurare ci fa vivere male.C’è chi la chiama corazza, c’è chi parla di rispetto per se stessi.Il problema è che noi spesso calpestiamo e ignoriamo pur di avvicinarci a noi ma non è questa la strada che ci porta a conoscere noi stessi. Non è incattivendosi con altri che ci si stima un giorno ognuno di noi capirà come entrare nel proprio mondo.
Gli ignoranti vanno usati con cautela e agli analfabeti dev’essere proibito il compito della propaganda.
Tutti hanno partecipato al grande banchetto,al momento del dessert molti se ne sono andati, “ormai siamo alla frutta” è stata la scusa degli “andanti”,sono rimasti in pochi per pagare il conto,ne i più ricchi ne quelli che avevano organizzato la cena.Troppi di noi sono fra quei pochi che sono rimasti a lavare i piatti per onorare i conti da pagare di altri.
L’ho visto con i miei occhi, ormai l’ho visto troppe volte. Il mondo, le persone, nulla va come noi vorremmo.
Dedicato a chi ha dato e continua a dare la vita per questo Paese, a dispetto delle persone che oltre a qualche frase di circostanza non hanno altro da aggiungere. Eppure questi ragazzi meriterebbero di più, a loro andrebbe dato il merito di portare alto l’onore della nostra amata patria, perché coloro che decidono del nostro avvenire stando comodamente seduti in poltrona, possano capire un giorno che queste vite spezzate, non siano state un sacrificio vano.
Raramente i tiranni sono liberi: sono resi schiavi dalle preoccupazioni e dagli strumenti della tirannia.