Rosa Cassese – Desiderio
Mi perdo nell’Infinito del “finito” mio Spirito.
Mi perdo nell’Infinito del “finito” mio Spirito.
I miei occhi dentro ai tuoi occhile tue labbra sulle mieil tuo respiro su di mele tue mani in cerca di meil desiderio…
Voglio tornare bambino perché le ginocchia sbucciate fanno meno male di un cuore infranto.
Vorrei essere una farfalla che accarezza i petali di ogni fiore che sceglie il migliore e che non deve essere scelta, vorrei essere il vento che rinfresca l’arsura, vorrei essere la notte dove tutto può accadere, vorrei essere un sasso che si lancia libero verso l’infinito, vorrei essere la mano che guarisce quella che punisce quella che partorisce, vorrei essere il respiro, l’ultimo quello che da pace il primo quello che da vita, vorrei essere il sogno di ogni essere umano quello che si ricorda quello che sembra reale quello che fa rimanere il dubbio. Vorrei essere un fiume ricco di tutti i suoi organismi cosi perfetti, che dorme nel suo letto o straripa dalla gioia, vorrei vorrei un sogno perfetto che fosse reale che quando scendi dal letto tutto è perfetto.
Lo spettacolo ha inizio quando capirai che il palcoscenico è la tua vita, è il e il copione sono tuoi desideri.
Vivere del proprio lavoro, una necessità; vivere del lavoro altrui, un’aspirazione.
Dubbi, paure, angosce sono “fantasmi” che ci portiamo appresso dalla nascita. A volte, incontriamo Angeli che ci aiutano a fugarli, altre volte Demoni che accrescono in noi, tali fobie. Per destreggiarsi, bisogna custodire gelosamente, nel cuore, il ricordo della “protezione” materna, come “antidoto”.