Rosa Coddura – Frasi sulla Natura
Lontane nuvole che cambiano direzione, che sembrano prendere forma di qualunque immaginazione.
Lontane nuvole che cambiano direzione, che sembrano prendere forma di qualunque immaginazione.
La scintilla. E in pochi secondi millenni racchiusi nell’esplosione dove bizzarro è perfino l’infinito.
La natura ha scelto i colori per dipingersi ogni giorno e creare quadri d’autore.
Amare la natura non è avere un ficus, otto gerani sul poggiolo, una cocorita in gabbia e dar da mangiare ai piccioni.
La primavera è quando ti senti tranquillo anche se hai le scarpe piene di fango.
La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è fame, la settima orrore, l’ottava i fantasmi della follia, la nona è la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non uccide. L’ultima è una vela. Bianca. All’orizzonte.
Un vento caldo, oltre la il mio balcone, oltre le rocce, sul mare. Si muove più leggero dell’aria e dell’acqua, ovunque eppure solo qui, davanti a me, non lo vedo, lo immagino… Come una corrente sopra il mare sinuosa e dolce, che corre e viaggia, sempre stata libera. In punta di piedi danza parallela alle onde, come se stesse serfando al buio mentre tento inutilmente di avvistarla tra le luci che si riflettono provenienti dal altro lato della baia. Forse è solo una sensazione passeggera, ma ora e probabilmente solo ora mi sento spettatore, mai parte, di questa essenza di luogo, che mi fa innamorare…
La scintilla. E in pochi secondi millenni racchiusi nell’esplosione dove bizzarro è perfino l’infinito.
La natura ha scelto i colori per dipingersi ogni giorno e creare quadri d’autore.
Amare la natura non è avere un ficus, otto gerani sul poggiolo, una cocorita in gabbia e dar da mangiare ai piccioni.
La primavera è quando ti senti tranquillo anche se hai le scarpe piene di fango.
La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è fame, la settima orrore, l’ottava i fantasmi della follia, la nona è la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non uccide. L’ultima è una vela. Bianca. All’orizzonte.
Un vento caldo, oltre la il mio balcone, oltre le rocce, sul mare. Si muove più leggero dell’aria e dell’acqua, ovunque eppure solo qui, davanti a me, non lo vedo, lo immagino… Come una corrente sopra il mare sinuosa e dolce, che corre e viaggia, sempre stata libera. In punta di piedi danza parallela alle onde, come se stesse serfando al buio mentre tento inutilmente di avvistarla tra le luci che si riflettono provenienti dal altro lato della baia. Forse è solo una sensazione passeggera, ma ora e probabilmente solo ora mi sento spettatore, mai parte, di questa essenza di luogo, che mi fa innamorare…
La scintilla. E in pochi secondi millenni racchiusi nell’esplosione dove bizzarro è perfino l’infinito.
La natura ha scelto i colori per dipingersi ogni giorno e creare quadri d’autore.
Amare la natura non è avere un ficus, otto gerani sul poggiolo, una cocorita in gabbia e dar da mangiare ai piccioni.
La primavera è quando ti senti tranquillo anche se hai le scarpe piene di fango.
La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è fame, la settima orrore, l’ottava i fantasmi della follia, la nona è la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non uccide. L’ultima è una vela. Bianca. All’orizzonte.
Un vento caldo, oltre la il mio balcone, oltre le rocce, sul mare. Si muove più leggero dell’aria e dell’acqua, ovunque eppure solo qui, davanti a me, non lo vedo, lo immagino… Come una corrente sopra il mare sinuosa e dolce, che corre e viaggia, sempre stata libera. In punta di piedi danza parallela alle onde, come se stesse serfando al buio mentre tento inutilmente di avvistarla tra le luci che si riflettono provenienti dal altro lato della baia. Forse è solo una sensazione passeggera, ma ora e probabilmente solo ora mi sento spettatore, mai parte, di questa essenza di luogo, che mi fa innamorare…