Avram Noam Chomsky – Frasi sulla Natura
Il linguaggio umano sembra essere un fenomeno unico, senza analogie significative nel mondo animale.
Il linguaggio umano sembra essere un fenomeno unico, senza analogie significative nel mondo animale.
L’armonia che trovi in contatto con la natura, i profumi dei fiori, il cielo e le nuvole ci permette di osservare la parte più intima degli elementi primordiali che abitano dentro noi.
Il mare è solo una piccola parte dell’infinito che si rivela.
I primi fiorellini, l’aria ancora fredda, ogni tanto qualche fiocco che svolazza e un capriccioso cielo di primavera che nasconde il tiepido sole. Poi sboccerà l’estate, accompagnata dal giallo, dal verde e dal rosso, dal canto, dal sibilo, dal tiepido vento, dal pascolo, dal profumo e dall’odore e noi qui che aspettiamo che il tempo che passa ci regali emozioni, dimenticandoci che la montagna è ogni giorno emozione, una scoperta, dolce incanto di vita, ingenuo sospiro di bellezza infinita.
Il mare d’inverno, in lui la libertà del pensiero.
Mi dicono che la più bella amica degli scrittori sia la natura, che gli alberi faranno sempre ombra sui pensieri tristi e che il sole li renderà, attraverso i fiori, in pensieri allegri. Mi chiedono se per me sia così. Penso al mio fiume, al suo parlare rumoroso e alle stelle che si tuffano dentro in tutte queste notti d’amore. Penso così tanto che non sento più il bisogno di rispondere. Vedo così tante immagini che il pensiero della stessa natura mi ha regalato che non sento più il bisogno di guardare.
Quella che l’Onnipotente vede come invidia per la sua “vittoria”, e per il suo Universo, la bellezza che ha giudicato come male e vanità, tolta per farne luce, spirito con il quale veste i suoi, è solo una riflessione della realtà oggettiva dei dati di fatto. La sua penetrazione cerca di avvelenare la grazia, la bellezza, l’intelligenza perché vuole aggiungerle ai suoi figli e angeli, riempiendone il Regno. Ma il Male vero ha sempre conseguenze fisiche e matematiche, e l’osservazione oggettiva e scientifica non tiene conto del torto, ma della follia che si segue con questa luce impropria. Non ha cuore lo studio dell’equazione delle conseguenze, per fortuna. Succhiare lo spirito da un Essere, anche una conoscenza, è come un vestito che copre le nudità dello spirito, si nota la grandezza di questa conoscenza, ma non si riesce a seguirne la saggezza, diventa ipocrisia e ostilità. Da chi lo si toglie non resta nudo, perché questo spirito era l’essenza dell’Essere, non l’avere, troppo grande, anzi immane, per un universo basato sull’avere. Quindi già estinto, perché Dio, e gli angeli e gli dèi o i santi che vogliono assumere questo Bene immane per abbellirsi, non fanno altro che modificare all’inverso la loro natura, diventando altro, segnando il loro destino di morte. Questa luce duplicata, quindi, diventa la malattia del Sistema, la ruota di carro perde il suo equilibrio e stabilità. Nell’insieme nessun programma si salva o ne è immune, perché tutto è replicato nella vastità al suo interno, nell’interezza. I desideri che cercano di invertire la strada naturale, si scontrano con la stessa natura che crolla e si inquina. Questo non era nei piani dell’Onnipotente, tutte le sue speranze e trame cadono nel nulla della perdita del raddoppio, dell’avidità con cui si prende la grandezza che invidia, che giudica immeritata e disonesta se non è sua o dei suoi figli. Osservazioni oggettive, queste, quindi senza invidia e desiderio di vendetta. Non posso fare altro che seguire i piani di Dio essendo ormai al suo interno, anche cercando una ribellione che è stata ormai sconfitta nel suo nascere, e Dio stesso vedrà alla fine che il Bene odiato e divorato sarebbe stata la sua unica speranza di sopravvivenza e di ripristinare un sistema adesso perennemente dissipato, convertito e allo sbando fisico.