Rosa Ramirez – Stati d’Animo
Non voglio piangere, non voglio sapere più niente di te, almeno per un po’, ma queste lacrime portano il tuo nome e, come coltelli affilati, lasciano cicatrici dietro di loro e dentro di me.
Non voglio piangere, non voglio sapere più niente di te, almeno per un po’, ma queste lacrime portano il tuo nome e, come coltelli affilati, lasciano cicatrici dietro di loro e dentro di me.
Per un cuore appesantito dal dolore un passante che fischietta allegramente per strada può essere un sollievo, un segno che il mondo va avanti e può sempre esserci una luce che illumina, magari per un istante, l’oscurità. Poi, inevitabilmente, tornerà la notte, ma il pensiero che quel motivo possa ancora risuonare sotto le nostre finestre ci aiuta a sperare ancora.
Cosa sarei, io pur solitario frammento, se fra brividi che arroventano il cuore non pensassi che l’amore esiste anche per me, per me che dialogo con i tuoi tentennamenti, con le tue inconcludenti fisime, con le paure di un tuo male di vivere che non riconosci appartenerti!
Mi piacerebbe mettere il cuore dentro il cassetto del comodino a far compagnia ai miei sogni quando vado a letto. Loro non hanno idea del rumore che fanno.
Tutti noi siamo alla ricerca di quelle notti incantate e ricche di emozione in cui, se dormire è difficile, finire per riversare le proprie aspettative in sogni cinematografici, grandi ed ambiziosi quanto uno schermo panoramico, è d’obbligo.
Ho provato ad essere perfetta ma la perfezione non ha provato ad essere me, quindi sono arrivata ad una conclusione: io sono perfetta, è il mondo ad essere sbagliato.
Per assurdo è nei luoghi più affollati che senti forte l’odore acre della solitudine.