Rosamaria Pappalardo – Stati d’Animo
È la morte che ci porta via dalla vita o è la vita che ci porta via dalla morte?
È la morte che ci porta via dalla vita o è la vita che ci porta via dalla morte?
Un cuore, immerso in un’emozione, riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto, uguale per intensità al peso dell’amore provato.
Gocce di pioggia bagnano il mio universo. Lacrime d’acqua dolce nutrono la natura arsa, prosciugata da raggi solari. La mia pelle respira l’umido insieme con i fiori assetati e, come loro, si protende verso il cielo nell’attesa d’abbraccio solare. Perché la mia pelle sa che le nuvole grigie nulla possono contro la corsa del carro del sole e già si tinge d’azzurro.
Di notte non dormo perché devo lottare col mio cervello, di giorno non dormo perché devo lottare contro i cervelli degli altri.
Mia madre mi ha comprato per l’inverno un cappotto nuovo, che non fa passare nessun freddo, due maglioni di lana, due sciarpe, un paio di guanti di cuoio, un paio di scarpe per la neve, due berretti simili a colbacchi. Vestito così potrei anche andare al Polo Nord.Mi ha anche comprato diverse paia di calze lunghe fino al ginocchio, pantaloni nuovi di velluto, giacche e giacconi. Potrei anche andare al Polo Sud.Mi ha promesso che mi comprerà anche indumenti più leggeri per poter giocare più liberamente vicino a casa mia.
Non posso spiegare il perché di ogni cosa, anche se credo di essere sempre stato uno dei migliori nel provarci in continuazione. Non posso vedere aldilà del tempo, ma al mattino io non mi dimentico mai dei sogni che faccio. Non posso dominare lo spazio, ma il mio sguardo va sempre oltre l’orizzonte. Non posso volare perché non ho le ali, ma posso cadere senza farmi male. Posso fare tutto e niente. Io sono libero perché posso ancora scegliere di non esserlo.
Percepisco la consapevolezza, luce dentro l’anima, che mi permette di credere nella forza della speranza.