Rosanna Cutrone – Stati d’Animo
Spegniamo le luci e accendiamo le melodie dell’anima. La notte vuole le note del cuore, non rumore.
Spegniamo le luci e accendiamo le melodie dell’anima. La notte vuole le note del cuore, non rumore.
Ho perso talmente tanto che adesso mi basta ritrovare solo me stessa.
Non attendo l’alba di domani; sarà una nuova salita in quella gradinata infinita che è la mia esistenza.
Se vale la pena rischiare, mi gioco anche l’ultima lacrima.
Dapprima, le persone si trovano. sembra che ogni angolo della terra riservi emozione nell’ordine del fugace, del consumo; poi, le persone si cercano. sembra che la solitudine sia intollerabile e che la definizione di noi stessi debba essere filtrata dalla presenza dell’altro, siamo sospinti dal bisogno che è essenza della miseria, catturiamo ed afferriamo, scegliamo per scappare da qualcosa e abitare in qualcos’altro; solo dopo, le persone si scoprono: entriamo in contatto con le anime prima che con la pelle, con la polvere del passato, dei vissuti, degli errori, dei rimorsi, dei rimpianti, delle fragilità e solo dopo esserci immersi nelle acque profonde dell’essere ne usciamo bagnati e pregni.
Spesso la gente si perde dietro grandi sogni e immensi desideri. Si perde tra la sua stessa anima e lo specchio. Io rincorro i colori, i “granelli di ovvio” che rendono speciale ogni singolo giorno.
In questo momento vorrei fissare gli occhi al cielo per poter guardare milioni di stelle e attendere con ansia fino al punto di essere abbagliato in mezzo a tanti riflessi da quella più luminosa.