Rosaria Esposito – Acqua
Piove così tanto che pure il gatto, che di solito non gliene frega niente di niente, guarda il cielo e si domanda: ma dove c… stava prima?
Piove così tanto che pure il gatto, che di solito non gliene frega niente di niente, guarda il cielo e si domanda: ma dove c… stava prima?
Nella vita c’è chi si accontenta di quel che passa il convento e chi, invece, di quel che passa col vento.
La terra possiede in proporzione tanta acqua quanto ne possiede il nostro corpo.
L’acqua del ruscello accanto è sempre più fresca.
Tu che mi sentivi. Tu che mi hai sentito. Perché non canti più per me. Siamo così distanti. Eppure il mio grido ti arrivava. Lo sentivo dentro di te. Ora è un eco che si disperde nello spazio tempo. E io danzo e canto ancora per te. Vorrei che mi toccassi ed esplodessi nella mia scatola di cartone. Anche le stelle ci provano. Tentano in ogni momento. Poi muoiono. Ma non smettono. Non desiderano altro. Puoi biasimarle. Ti scaldano e ti illuminano, ti illuminano e ti scaldano. E tu le ami. La sete ti sfinisce. Perché non ti disseti. Una brocca d’acqua nell’oceano. Ti acceca come un faro nel nero buio. Cammini sulle orme della gente che fu. Il sole non le tocca. E sono gelide e buie come una caverna di ghiaccio. È una lingua dura e secca. Ma sente ancora il sapore dell’acqua.
L’amore ci fa entrare nelle fiabe come principi, e ci fa uscire come orchi.
Piove così tanto che pure il gatto, che di solito non gliene frega niente di niente, guarda il cielo e si domanda: ma dove c… stava prima?