Rosario Cauchi – Società
Il peggior politico? Quello che parla bene.
Il peggior politico? Quello che parla bene.
Ritengo sia mio dovere come Presidente della Camera, pur contro la volontà di Pechino, invitare il Dalai Lama alla Camera dei Deputati.
La mia vita si trova in bilico tra bene e male. Il bene: l’anarchia che cerca di liberare le persone da un governo dittatoriale. Il male: la società. Brama: potere e ricchezza fregandosene del popolo che muore non solo dentro, ma anche fuori. Il governo ha steso un velo sulla mente delle persone facendole credere che il bene è il male, e il male è il bene. Il problema adesso è questo. Se qualcuno mi chiedesse che parte appoggio dovrei rispondere: “il bene che secondo i vostri occhi è il male”?
Avete chiuso cinque bocche, ne avete aperte 50 milioni.
L’incertezza della condivisione è figlia della debolezza individualista. Anonimi andiamo avanti, in un tempo senza tempo, in un’epoca imprigionata all’interno di mura che non ci preoccupiamo di abbattere, scavalcare o abbracciare.
I responsabili sono sempre di nomina politica e la mediocrità viene premiata. Per questo bisogna avere il coraggio di dire che le persone che ora amministrano la vita musicale sono inadeguate.
Quando sentiamo dire che “fra le forze dell’ordine c’è stata piena collaborazione” vuol dire semplicemente che non si sono messi i bastoni fra le ruote nelle indagini e non si sono sparati addosso.