Rossana Emaldi – Comportamento
Quando nasce un equivoco? Quando si prendono come proprie frasi che non ci appartengono.
Quando nasce un equivoco? Quando si prendono come proprie frasi che non ci appartengono.
Siamo noi che mettiamo ostacoli alla vita, lei va dappertutto.
Le persone devono imparare a guardarsi prima di parlare. Prima di giudicare me e i miei atteggiamenti, la mia vita e il mio operato di donna e madre devono imparare a guardarsi dentro! Perché può essere che se lo fanno trovino qualcosa che ai loro occhi fa più schifo di ciò che li ha schifati di me.
Ci sono persone che fingono di essere buone, in realtà hanno odio, cattiveria, invidia, frustrazione.
Non si può comprendere ciò che non si vive direttamente. In questo senso, chi non ha ancora vissuto un dolore dovuto alla perdita di una persona cara e importante, può solo teorizzare, immaginare. Capisci che non comprende quando inizia a pretendere reazioni e comportamenti impossibili a chi sta attraversando un grande dolore e, nel peggiore dei casi, quando arriva a prendere in giro la sua sofferenza, il suo aver bisogno di tempo, di stare solo, di fare ciò che gli sembra giusto in quel momento così difficile.
È meglio che la inventi la risposta quando non c’è l’hai, perché son sempre pronti a giudicarti, a screditarti. A parlar di te e dei tuoi tanti sbagli.
Mi sono tante volte chiesta come dare “dignità” ai dementi, forse trattandoli come essere adulti e non come bimbi, forse riconoscendo una autodeterminazione sulle proprie scelte fino alla fine, forse salvaguardando la loro privacy… forse… una volta durante una trasmissione televisiva ho sentito “il segno della dignità di ognuno di noi dipende anche dallo sguardo dell’altro” ed ho capito che dovevo guardare i dementi con occhi nuovi. Quel giorno ho “sentito” il loro dolore e tutti i loro dolori.