Rossana Emaldi – Politica
La politica? Ha stravolto la nostra lingua che è diventata una torre di Babele dell’era moderna, infatti ormai la lingua italiana è diventata incomprensibile agli stessi italiani.
La politica? Ha stravolto la nostra lingua che è diventata una torre di Babele dell’era moderna, infatti ormai la lingua italiana è diventata incomprensibile agli stessi italiani.
Avrei voglia di dire qualcosa a questi Signori, che dovrebbero al meglio governare il nostro Paese, ma mi astengo dal farlo. Se veramente sono così intelligenti come vogliono far credere, capiranno cosa io o qualsiasi cittadino vorrebbe dir loro, posso solo dire che sicuramente non sono elogi.
Voi votate un partito e questo vi frega, allora ne votate un altro e questo vi frega, un poco adirati ritornate a votare il primo e questo vi frega un’altra volta; insomma questa è la vera democrazia, essere liberi di cambiare e di scegliere chi vi frega.
Ecco una delle cause dei nostri mali: viviamo imitando il prossimo e non ci facciamo…
Nelle elezioni in molti non sapevano chi votare, perché gli italiani prima andavano a destra, poi a sinistra e ad un certo punto erano disorientati. Alcuni si affidavano alla divina provvidenza, altri sostenevano che Dio non avrebbe avuto abbastanza tempo per votare al loro posto! Altri, spinti da umana pietà, donarono voti a qualche politico per non farlo dispiacere, convinti che nessuno avrebbe votato per lui! Alcuni cercavano un segno negli esteri, altri si ricordavano che i maya avevano ragione! Altri avevano avuto l’idea geniale che conveniva votare per i maya! Altri, sostenevano che avrebbero copiato dal vicino di urna! E fu così che gli italiani, che non sapevano abbinare nemmeno i loro stessi vestiti, e sono vestiti italiani, tentavano di abbinarsi i politici alle scarpe! E quindi, decisero di votare un personaggio che prima faceva comicità, nella speranza che almeno lui li facesse sorridere. Lui aveva detto loro che avrebbe mandato tutti a casa e agli italiani stava bene purché non fosse casa loro!
Lo sparare nel mucchio dell’agenzia delle entrate per recuperare in velocità molti soldi da buoni e cattivi nulla può contro la capacità di sprecare di quella “agenzia delle uscite” che è lo stato.
Si dice che la satira politica graffia ma sulle facce di bronzo i graffi non lasciano alcun segno.