Rossella Porro – Abitudine
Dovresti smetterla di usare il condizionale per quello che vuoi.
Dovresti smetterla di usare il condizionale per quello che vuoi.
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma siamo “malati di abitudine”. Chi è abitudinario accetta qualsiasi cosa, qualsiasi dolore. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, che ci sono indifferenti, si impara a portare le catene, a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, si è impotenti nel reagire. L’abitudine è il più spietato dei veleni, entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce poco a poco nutrendosi della nostra vita, e quando ce ne rendiamo conto è ormai troppo tardi, ogni nostro gesto è condizionato, continuiamo ad “amare”, per abitudine, una persona “estranea”.
L’abitudine, che fa della vita un proverbio.
Perennemente insoddisfatto e pretenzioso è colui a cui non basta ciò che è sufficiente.
Evadere dagli schemi spesso è sinonimo di problemi, ma a volte è l’unico modo per essere se stessi, e liberarsi dai ruoli che la società moderna ci impone di coprire.
È nel momento del bisogno che realmente comprendiamo chi tiene a noi, non sentiamo nemmeno il bisogno di chiedere perché chi ci ama sa già di cosa abbiamo bisogno e non aspetta di sentirselo chiedere.
È difficile trovare un motivo quando abbiamo una ragione in cui credere.