Rossella Porro – Vita
Sono uno scarso attore… chiedo scusa… in questa farsa teatrale che chiamate vita.
Sono uno scarso attore… chiedo scusa… in questa farsa teatrale che chiamate vita.
Cadere e poi rialzarsi, piangere e poi sorridere…Tu la chiami sofferenza, io lo chiamo vivere.
Scelgo sempre la strada più tortuosa,sofferenza e fatica mi ricordano che esisto.
Se impari a guardare le stelle di giorno, nessuno mai potrà rubare la tua costellazione di sogni.
È bello poter dire: non è importante ciò che gli altri pensano di Me, perché io so come e cosa sono. È triste non riconoscersi più in quel “io so”.
Molto spesso le persone più importanti sono quelle più distanti dalle nostre braccia.
Così si potesse dimezzare ogni cosa intera, – disse mio zio coricato bocconi sullo scoglio, carezzando quelle convulse metà di polpo, – così ognuno potesse uscire dalla sua ottusa e ignorante interezza. Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse, stupide come l’aria; credevo di vedere tutto e non era che la scorza. Se mai tu diventerai metà di te stesso, e te l’auguro, ragazzo, capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi. Avrai perso metà di te e del mondo, ma l’altra metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa. E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine, perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani.