Rubina Gobbo – Stati d’Animo
Essere ciechi e sordi va bene fino a quando la luce e il rumore non sono così forti da iniziare a farti male. All’arrivo del dolore è sempre meglio aprire gli occhi e le orecchie.
Essere ciechi e sordi va bene fino a quando la luce e il rumore non sono così forti da iniziare a farti male. All’arrivo del dolore è sempre meglio aprire gli occhi e le orecchie.
Se non ci fossero coglioni che giocano coi sentimenti sarebbe tutto più facile, certo. Non è che uno si sveglia la mattina e decide “toh, oggi mi illudo un po’, va!” La gente che si fa i film c’è, ovviamente. Ma la colpa è sempre del regista. Che da protagonista poi ci relega al ruolo di comparsa come se niente fosse.
Volevo solo qualcosa di diverso, qualcosa di vero, non le solite dolci parole e i complimenti.Volevo quello che il mio cuore sente per te.Volevo che anche per te fosse cosi, ma tu mi hai lasciato andare e vivo con il tuo silenzio che mi tiene ancora incatenata a te.
C’è troppa pioggia e sto perdendo quota, attraversando vuoti d’aria tra le nuvole, se piango in acqua non si nota e in mezzo agli altri si consiglia di sorridere.
Molti scrivono per scagliare frecce, altri per libero sfogo, per per non pensare, per non soffrire, per scordare, per trasmettere qualcosa. In questo scrivere, talvolta con sarcasmo, c’è quasi un S. O. S., una sorta di richiesta: essere ascoltati. Troppi sordi.
Ma Tu credi davvero che quella panchina sia vuota? Ti sbagli, li ho lasciato il mio cuore. Quella panchina non sarà mai vuota. Mai più.
Spesso le persone non si rendono conto di quanto uno possa tenerci, ecco perché non saremo mai ricambiati in egual modo!