Sabina Patruno – Stati d’Animo
Molte volte una semplice carezza è fonte dei nostri… più nascosti sentimenti.
Molte volte una semplice carezza è fonte dei nostri… più nascosti sentimenti.
Amo le cose semplici perché complicano sempre la monotonia della mia vita.
I sentimenti non sono merce da esporre, ma da custodire.
A volte mi domando se serve, se serve a qualcosa essere così, fare quello che faccio, essere come sono.
È la quotidianità, la non sorpresa, l’ovvio che spesso devono creare un’oasi immaginaria per consentirci di sopravvivere alla realtà cosi per come la conduciamo, è un discorso quasi economico di energia e benessere. È la nostra testa che svilisce e sminuisce o amplifica a piacimento, sovvertendo l’ordine naturale delle cose, imprigionata dai se, ma, forse, però.
Per comprendere la Sofferenza… Bisogna prima esserne Vittima.
Dovremmo saper ritagliare del tempo. No, non per fare altre cose. Dovremmo essere capaci di ritagliare il tempo passato, come la giornata appena trascorsa ad esempio. Per poi rileggere quei frammenti che sanno di buon umore e fare bei sogni. Ritagliamo dunque la sveglia del mattino, la colazione di fretta. I “buona giornata” e i “ci vediamo più tardi”. Gli abbracci improvvisi e le corse sotto la pioggia. Le barzellette degli amici, le nostre risate fragorose. Ritagliamo il rientro a casa, le coccole del gatto davanti ad un buon libro. I racconti della nonna, la merenda e le guance sporche di marmellata. La cioccolata calda e il profumo di biscotti. Ritagliamo i “buonanotte” e conserviamo gli “a domani”. Perché nulla è più meraviglioso della certezza di rivedere qualcuno l’indomani. Di saperlo al tuo fianco, nonostante tutto. Nonostante ciò che è passato.