Salvatore Bramante – Tempi Moderni
Pur di piacere si fa ciò che non piace.
Pur di piacere si fa ciò che non piace.
Nessuno guarda da solo un tramonto, perché tutto a questo mondo aspetta elogi.
Ottimista è chi dice: “Domani è domenica”; pessimista chi dice: “Dopodomani è lunedì”.
Aveva capito che fra tutte le ferite che gli anni del Cavaliere avevano dato alla cultura e alla politica del nostro paese, quella inferta al pluralismo dell’informazione colpiva non solo l’essenza stessa della nostra delicata democrazia, ma soprattutto i sentimenti della gente, che aveva ormai identificato in Biagi l’uomo, il giornalista libero e scomodo, che criticava sorridendo, che si opponeva con la forza delle idee e non con le grida della superficialità. Che usava parole semplici e antichi detti popolani per fare a pezzi le falsità dei nuovi slogan pubblicitari.
Tutti ambiscono ad avere una bella casa, splendidamente arredata, con interni raffinati, mobili di pregio, angoli su misura dei propri sogni, dettagli perfetti per emozionare gli ospiti, l’originalità ad ogni passo, poi i selfie se li fanno nell’angolo più imbarazzante e banale che ci sia, il gabinetto. No, spiegatemi, perché io proprio non ce la posso fare.
Dove non c’è sostanza servono effetti speciali.
Pochissime persone si sono laureate capendo quello che hanno studiato, moltissime si sono laureate ricordando quello che hanno studiato e troppe addirittura si sono laureate… pagando quello che hanno pagato!