Salvatore Coppola – Uomini & Donne
Dio creò la donna è disse: – “ho fatto un miracolo.” Poi guardò l’uomo e disse: – e tutto da rifare! “Qui il miracolo non ha funzionato.”
Dio creò la donna è disse: – “ho fatto un miracolo.” Poi guardò l’uomo e disse: – e tutto da rifare! “Qui il miracolo non ha funzionato.”
Una donna pur di amarti farebbe di tutto, un uomo pur di amare darebbe la vita.
Gli uomini assomigliano più alla storia che ai loro padri.
I nostri percorsi, secondo delle parallele convergenti in un punto dell’infinito, ci hanno condotti l’una nella vita dell’altro. Le stesse parallele non più convergenti ci portano in punti non definiti. Verso l’ignoto basta che non sia un buco nero.
Forse l’uomo normale deve appunto esser stupido.
La donna furba deve consentire che il suo uomo guardi la televisione con il telecomando in mano se vuole arrivare alla pensione di anzianità senza passare per quella di invalidità.
Quella donna dunque, nata nel cinquecento con il dono della poesia, era una donna infelice, una donna in lotta con se stessa. Tutte le condizioni della sua vita, tutti i suoi istinti, erano ostili a quello stato d’animo che è tuttavia indispensabile, se si vuole esprimere liberamente ciò che si ha nel cervello.