Salvatore Salvax Calabrese – Stati d’Animo
In fondo sono soltanto un passeggero di me stesso.
In fondo sono soltanto un passeggero di me stesso.
Mi sento come un vaso pieno d acqua, aspettando l ultima goccia che trabocca.
Amare. Odiare. Sorridere anche se dentro si è disperati, l’orgoglio che prevale. Litigate esagerate, seguite dal silenzio per aver smesso di parlarsi. Ricominciare a guardarsi, accarezzarsi e in un secondo ogni risentimento è passato, l’amore era rimasto lì per tutto il tempo in attesa di poterlo vivere ancora.
La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un’incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l’intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi.
Pesa scrivere anche una sola parola quando si sa che chi dovrebbe leggere usa il solito indifferente e superficiale impegno.
Essere se stessi è una strada che in pochi sanno percorrere ma soprattutto essere umili e coerenti.
Una forte e inaspettata delusione è comparabile a un improvvisa sensazione di aumento di forza di gravità…