Salvatore Salvax Calabrese – Stati d’Animo
Nuoto in un mare agitato dagli errori, annaspando per non affogare nei rimpianti.
Nuoto in un mare agitato dagli errori, annaspando per non affogare nei rimpianti.
Mi sento come l’aereo, che è precipitato. Distrutta. Mi sento come il deserto, che è monotono. Noiosa. Mi sento come il pilota, che è lì da solo. Disperata. Mi sento come l’elefante, che è stato mangiato dal serpente. Inghiottita. Mi sento come il bambino, che non viene preso sul serio dagli adulti. Incompresa. Mi sento come la pecora, che è stata disegnata nella scatola. Imprigionata. Mi sento come il pianeta, che è lontano. Piccola. Mi sento come il tramonto del sole, che è diventato abitudine. Senza valore. Mi sento come il baobab, che è un pericolo. Indesiderata. Mi sento come il vulcano, che sta per esplodere. Impaziente. Mi sento come il re, che si aspetta troppo. Delusa. Mi sento come il vanitoso, che vorrebbe essere ammirato. Insoddisfatta. Mi sento come l’ubriacone, che beve per dimenticare. Dipendente. Mi sento come l’uomo che accende i lampioni, oppresso dalla consegna. Schiacciata. Mi sento come il geografo, che vuol capire tutto ciò che esiste. Ignara. Ma sono anche il fiore, che ama il Piccolo Principe. Sono anche il Piccolo Principe, che vuole addomesticare la volpe. Sono la volpe, che riesce a fidarsi di qualcuno, costi quel che costi. E di me si deve prendere tutto, quello che sono e quello che non sono. Ma ho una paura dannata del morso del serpente.
Un cuore che parla d’amore rompe il silenzio del dolore.
Non celare il volto della ragione, il cuore che parla solo commette errori che si rivelano essere spine a lungo dolorose; il tempo è guaritore, la memoria lascia cicatrici indelebili.
Le emozioni più intense provengono dalle situazioni complicate. Che accadono con naturalezza.
Alcuni giorni iniziano con il grigiore nei pensieri che solo un forte equilibrio interiore e l’imposizione della logica riescono ad acquietare. Sono sicura che questa sia una della battaglie più dure che un individuo possa intraprendere contro se stesso e la tendenza a lasciarsi travolgere dagli eventi.
Anche la notte più buia giunge al termine. Se oggi è stata una di quelle giornate da cancellare oppure conosci qualcuno che ha avuto una giornata difficile. Sappiate che anche la notte più lunga finisce e il nuovo giorno sorge e speriamo che il prossimo che sorgerà porterà cose migliori.
Mi sento come l’aereo, che è precipitato. Distrutta. Mi sento come il deserto, che è monotono. Noiosa. Mi sento come il pilota, che è lì da solo. Disperata. Mi sento come l’elefante, che è stato mangiato dal serpente. Inghiottita. Mi sento come il bambino, che non viene preso sul serio dagli adulti. Incompresa. Mi sento come la pecora, che è stata disegnata nella scatola. Imprigionata. Mi sento come il pianeta, che è lontano. Piccola. Mi sento come il tramonto del sole, che è diventato abitudine. Senza valore. Mi sento come il baobab, che è un pericolo. Indesiderata. Mi sento come il vulcano, che sta per esplodere. Impaziente. Mi sento come il re, che si aspetta troppo. Delusa. Mi sento come il vanitoso, che vorrebbe essere ammirato. Insoddisfatta. Mi sento come l’ubriacone, che beve per dimenticare. Dipendente. Mi sento come l’uomo che accende i lampioni, oppresso dalla consegna. Schiacciata. Mi sento come il geografo, che vuol capire tutto ciò che esiste. Ignara. Ma sono anche il fiore, che ama il Piccolo Principe. Sono anche il Piccolo Principe, che vuole addomesticare la volpe. Sono la volpe, che riesce a fidarsi di qualcuno, costi quel che costi. E di me si deve prendere tutto, quello che sono e quello che non sono. Ma ho una paura dannata del morso del serpente.
Un cuore che parla d’amore rompe il silenzio del dolore.
Non celare il volto della ragione, il cuore che parla solo commette errori che si rivelano essere spine a lungo dolorose; il tempo è guaritore, la memoria lascia cicatrici indelebili.
Le emozioni più intense provengono dalle situazioni complicate. Che accadono con naturalezza.
Alcuni giorni iniziano con il grigiore nei pensieri che solo un forte equilibrio interiore e l’imposizione della logica riescono ad acquietare. Sono sicura che questa sia una della battaglie più dure che un individuo possa intraprendere contro se stesso e la tendenza a lasciarsi travolgere dagli eventi.
Anche la notte più buia giunge al termine. Se oggi è stata una di quelle giornate da cancellare oppure conosci qualcuno che ha avuto una giornata difficile. Sappiate che anche la notte più lunga finisce e il nuovo giorno sorge e speriamo che il prossimo che sorgerà porterà cose migliori.
Mi sento come l’aereo, che è precipitato. Distrutta. Mi sento come il deserto, che è monotono. Noiosa. Mi sento come il pilota, che è lì da solo. Disperata. Mi sento come l’elefante, che è stato mangiato dal serpente. Inghiottita. Mi sento come il bambino, che non viene preso sul serio dagli adulti. Incompresa. Mi sento come la pecora, che è stata disegnata nella scatola. Imprigionata. Mi sento come il pianeta, che è lontano. Piccola. Mi sento come il tramonto del sole, che è diventato abitudine. Senza valore. Mi sento come il baobab, che è un pericolo. Indesiderata. Mi sento come il vulcano, che sta per esplodere. Impaziente. Mi sento come il re, che si aspetta troppo. Delusa. Mi sento come il vanitoso, che vorrebbe essere ammirato. Insoddisfatta. Mi sento come l’ubriacone, che beve per dimenticare. Dipendente. Mi sento come l’uomo che accende i lampioni, oppresso dalla consegna. Schiacciata. Mi sento come il geografo, che vuol capire tutto ciò che esiste. Ignara. Ma sono anche il fiore, che ama il Piccolo Principe. Sono anche il Piccolo Principe, che vuole addomesticare la volpe. Sono la volpe, che riesce a fidarsi di qualcuno, costi quel che costi. E di me si deve prendere tutto, quello che sono e quello che non sono. Ma ho una paura dannata del morso del serpente.
Un cuore che parla d’amore rompe il silenzio del dolore.
Non celare il volto della ragione, il cuore che parla solo commette errori che si rivelano essere spine a lungo dolorose; il tempo è guaritore, la memoria lascia cicatrici indelebili.
Le emozioni più intense provengono dalle situazioni complicate. Che accadono con naturalezza.
Alcuni giorni iniziano con il grigiore nei pensieri che solo un forte equilibrio interiore e l’imposizione della logica riescono ad acquietare. Sono sicura che questa sia una della battaglie più dure che un individuo possa intraprendere contro se stesso e la tendenza a lasciarsi travolgere dagli eventi.
Anche la notte più buia giunge al termine. Se oggi è stata una di quelle giornate da cancellare oppure conosci qualcuno che ha avuto una giornata difficile. Sappiate che anche la notte più lunga finisce e il nuovo giorno sorge e speriamo che il prossimo che sorgerà porterà cose migliori.