Sam Schaytu – Frasi sulla Natura
Rilassati e fatti incantare dalle onde del mare.
Rilassati e fatti incantare dalle onde del mare.
Le querce che hanno allungato i rami tra quel fitto fogliame in cerca del sole, ora pare facciano il solletico alle nuvole basse.L’airone si alza dal laghetto e sembra riflettere nelle piume il grigio perlato del cielo.Sotto le suole il terreno è croccante di foglie cadute.L’abete sfoggia ancora le pigne più grosse.È arrivato l’autunno: la Natura ha indossato la vestaglia di flanella marrone bordata di grigio, una fragranza leggera e muschiata dopo i colori sgargianti dell’estate ed i profumi inebrianti e fruttati… si prepara al riposo… accesi restano, qua e là, solo timidi crochi e piccole bacche rosse.
Quando un bruco diventa farfalla e impara a volare, allora non vorrà più tornare indietro… Ma vorrà volare sempre più in alto.
La vita è bella perché è immersa in un mondo colorato, pieno di effetti, ricco di animali, tra un misto di verde e azzurro.Tutto questo grazie alla natura.
Il mare ha milioni di rughe, eppure si accetta così com’è.
Un falco, che aveva beffardamente seguito il pomo di maestra giù dalla sua naturale dimora tra le stelle, beccando all’insegna e molestando Tashtego, cacciò per caso la larga ala palpitante tra il martello e il legno; e in un baleno avvertendo quel sussulto etereo, il selvaggio affondato lì sotto, nel suo rantolo di morte, tenne inchiodato il martello. Così l’uccello del cielo, con strida d’arcangelo, rizzando in alto il rostro imperiale, e tutto il corpo imprigionato avvolto nella bandiera di Achab, andò a fondo con la sua nave, che come Satana non volle calare all’inferno finché non ebbe trascinata con sé, come elmo, una viva parte del cielo. Ora piccoli uccelli volarono stridendo sul vortice ancora aperto. Un tetro frangente biancastro urtò contro i suoi bordi ripidi. Poi tutto crollò, e il gran sudario d’acqua tornò a mareggiare come aveva fatto cinquemila anni fa.
Ciao olivo sacro, albero secolare, ispiratore per vati o meno… basta vederti maestoso e si ha timore di guardarti e vederti per non offendere la tua atavica bellezza e sacralità.