Sam Schaytu – Stati d’Animo
Gioia del mio tempo, tanto di cappello, m’inchino al tuo cospetto divino che tu mi doni ogni mattino e mi auguro di viver sereno per tutto il tempo che mi si prospera.
Gioia del mio tempo, tanto di cappello, m’inchino al tuo cospetto divino che tu mi doni ogni mattino e mi auguro di viver sereno per tutto il tempo che mi si prospera.
Mi incanti e mi stupisci, mi rapisci con quella tua passione che riempie il mio cuore col tuo buon umore.
Il dolore è come una clessidra che esaurito il suo tempo lascia spazio alla speranza ad un’ammica ammalata.
Ogni panchina racconta la sua storia: risate gaie di bimbi in attesa di nuovi giochi, baci di innamorati che afferrano il domani, discorsi di anziani che dipanano la matassa del passato, notte al gelo dei viandanti senza dimora.
Che cosa rimarrebbe di me se non avessi più la capacità di trovare colori dove in apparenza regna il grigio?
E poi ti stanchi, anche di stare male.
Non ho tempo da perdere in attese, quelle le lascio a chi non ha nulla di meglio da fare.
Mi incanti e mi stupisci, mi rapisci con quella tua passione che riempie il mio cuore col tuo buon umore.
Il dolore è come una clessidra che esaurito il suo tempo lascia spazio alla speranza ad un’ammica ammalata.
Ogni panchina racconta la sua storia: risate gaie di bimbi in attesa di nuovi giochi, baci di innamorati che afferrano il domani, discorsi di anziani che dipanano la matassa del passato, notte al gelo dei viandanti senza dimora.
Che cosa rimarrebbe di me se non avessi più la capacità di trovare colori dove in apparenza regna il grigio?
E poi ti stanchi, anche di stare male.
Non ho tempo da perdere in attese, quelle le lascio a chi non ha nulla di meglio da fare.
Mi incanti e mi stupisci, mi rapisci con quella tua passione che riempie il mio cuore col tuo buon umore.
Il dolore è come una clessidra che esaurito il suo tempo lascia spazio alla speranza ad un’ammica ammalata.
Ogni panchina racconta la sua storia: risate gaie di bimbi in attesa di nuovi giochi, baci di innamorati che afferrano il domani, discorsi di anziani che dipanano la matassa del passato, notte al gelo dei viandanti senza dimora.
Che cosa rimarrebbe di me se non avessi più la capacità di trovare colori dove in apparenza regna il grigio?
E poi ti stanchi, anche di stare male.
Non ho tempo da perdere in attese, quelle le lascio a chi non ha nulla di meglio da fare.