Samuel Goldwyn – Scienza e tecnologia
Un grande schermo rende un brutto film due volte più brutto.
Un grande schermo rende un brutto film due volte più brutto.
La tecnologia obbliga gli uomini a prendere atto della propria stupidità. È il paradosso dell’antico Sapiens Sapiens. Più ha saputo dominare i suoi procedimenti mentali, più ha saputo concretizzarli in strumenti raffinatissimi per la soluzione di problemi astrusi, più ha scoperto la sua voglia irrefrenabile di servirsene per soddisfare pulsioni sempre più scollegate dal “controllo corticale”. Per usare una pietosa parafrasi.
Nelle previsioni più ottimistiche, non più del 5 – 10 percento della popolazione mondiale, riesce a comprendersi per potere dialogare direttamente. Sarebbe il colmo, motivo di biasimo e indice di inferiorità della razza umana, se extraterrestri, provenienti da lontane galassie, fossero in grado di comprendere e comunicare con le popolazioni del nostro pianeta.
La scienza può dare spiegazioni, non soluzioni.
Ed ora Dio sta macellando e stuprando l’intera creazione per nutrire e salvare sua moglie, Sophia. Direi che lo ha perso per sempre il diritto e la sua autorità sulla creazione. La verità, che non tollera, secondo una legge fisica immutabile, nessuna modifica strutturale, gli restituirà quello che ha fatto. Spero però, che anche un danno atomico così vasto e profondo non sia veramente irreparabile.
Si può misurare l’importanza di un lavoro scientifico in base al numero di pubblicazioni precedenti, reso superfluo da esso.
Non potrei mai essere uno smartphone, perché non ho tatto.