Saverio Frangella – Tristezza
È vero… è più forte il bene, non bisogna disperare, arriverà il giorno in cui potremo prenderci la nostra rivincita su furbi ed arroganti. Resta solo un dubbio: ci saremo o nel frattempo saremo morti di crepacuore?
È vero… è più forte il bene, non bisogna disperare, arriverà il giorno in cui potremo prenderci la nostra rivincita su furbi ed arroganti. Resta solo un dubbio: ci saremo o nel frattempo saremo morti di crepacuore?
Lo so che le parole sono futile commento in una giornata triste, ma se la luce può attraversare le nubi, allora si può avere il sole tutti i giorni.
Quelle scuse che tanto ho bramato, desiderato, voluto con tutta me stessa ora che sei venuto a pormele tra le braccia non hanno più senso… inutili le tue parole, insignificante la tua presenza, maledetto il tuo sorriso… torna nel tuo inferno di luce morta… io sono viva.
Il mio cuore, ogni tanto, si ammala: è la malattia dei ricordi.Perché per un attimo, il mio cuore si voleva voltare e riabbracciare il passato.
Guai a chi non sa piangere. Il pianto è il migliore disinfettante dell’anima.
Il dolore è come la neve sul colle: al primo raggio di sole si scioglie. Non temere il tuo dolore oggi, è un attimo di tormenta che domani svanirà.
Ho sempre avuto la sensazione che ci sia nella sofferenza del singolo il sangue di gente mai incontrata, la tristezza dell’eterno sconosciuto, il dolore dell’ultimo uomo della terra. La sofferenza dell’individuo sembra avere un’estensione universale, mentre la sua gioia s’invola sempre a pochi passi dal suo sorriso.