Serena Cerullo – Poesia
Il poeta è ritratto tra le righe dei propri versi.
Il poeta è ritratto tra le righe dei propri versi.
La poesia nacque la notte in cui l’uomo contemplava la luna pur consapevole che non era commestibile.
Velocemente la puerizia passache qual’uccello in volo lesto spare,pure la gioventù che presto appareè come molle fior che presto appassa.Lesto il posto cede all’età maturache di triboli tanti si rivestee molte difficoltà appaiono lesteche fendon corpo come legno scura *Il vivere, perciò, per nulla è lietoche mai tien dritto verso la sua meta,non librasi alto, no, come cometaché di cotanto gaudio tiene vetoma serpeggiando va come strisciante,ora in fosso cadendo or da dirupoin cerca pasto d’affamato lupoe non è giorno che non sia ansimante.Il vivere non è, pertanto, affare;arriva, genera guai e poi scompare.* scure.
Al vuoto si risponde con la poesia, non con le puttanate…
Se la mia poesia servirà a salvare un’unica anima, anche la più piccola delle anime, allora non avrò vissuto invano.
Avere un “buon cuore” al giorno d’oggi è una qualità adatta solo per l’espianto di organi.
Io non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.