Serena Cerullo – Social Network
Cartesio diceva: “Penso dunque sono”, con internet siamo passati a: “penso dunque condivido” e infine con Facebook: condivido dunque non ho bisogno di pensare. Si chiama (d)evoluzione.
Cartesio diceva: “Penso dunque sono”, con internet siamo passati a: “penso dunque condivido” e infine con Facebook: condivido dunque non ho bisogno di pensare. Si chiama (d)evoluzione.
Dedicata a tutti quei miserabili, pezzenti di cervello, che rubano nel web, nei siti, nei profili aperti, nelle pagine, le frasi che una persona dotata d’intelletto, sensibilità e capacità, scrive. “Io vi dico: vergognatevi”. Mettete il vostro nome, ma nome di che? Il nome del copia incolla, siete persone incapaci di pensare. Voi credete che non vi vediamo? Siamo pronti a difendere i nostri diritti, perché la vita è una e voi rubate il cuore alla gente, e imbrogliate tutti quelli che leggono le vostre frasi copiate. Vi nascondete come ladri.
Schegge di realtà o realtà scheggiata?
Su Twitter “si fa il disappunto della situazione” da quando ragionamenti e argomentazioni sono diventati démodè e non rientrano in 140 caratteri.
Ti ho visto sai. Attenzione, posso sparare, ma se non metti mi piace per me è difficile trovarti.
Quello che distingue un buon cecchino da un cadavere è la velocità con cui scegli da che parte stare, quella del vivo o quella del morto.
Se non conosci la parola umanità e ti senti un Dio o una Dea, puoi anche avere uno stuolo di fans enorme, ma la tua povertà è nell’animo. Scendi dal piedistallo e ricordati che tutti siamo stati piccoli, solo che tu, ci sei rimasto.