Sergio Antonielli – Guerra & Pace
La smania di preda era costata la vita anche ai vincitori.
La smania di preda era costata la vita anche ai vincitori.
Preparare la guerra è l’unico modo per mantenere la pace.
Dalle ignobili radici dell’infamia, che infestano il giardino della pace, possa crescere alta la pianta della vergogna!
Paura fino ad impazzire, il corpo trema senza sosta, il respidro non risponde al comando, il cuore rulla fino a fracassare le costole, gli occhi non vedono o non vogliono vedere l’orrore che c’è tutto intorno, le orecchie cedono ai continui boati, la mente è inerte in balia del nulla. Un fischio straziante stride a pochi centimetri risparmiando una vita ma polverizzandone un’altra. Gli occhi si sporcano del sangue dell’altro e il cervello fatica a sentirsi fortunato.L’inferno, l’incubo e poi ancora l’inferno si susseguono per ore, giorni e notti e poi la fine…Tutto tace e tutto fa baccano.Centinaia o forse migliaia hanno pagato con la vita o peggio con la morte, la loro tragica morte prematura, i capricci di un popolo o peggio di un singolo uomo.
Occhio per occhio e il mondo diventerà cieco. Se non poniamo fine alla guerra, la guerra porrà fine a noi. La violenza non è forza.
La bomba atomica è come un singolo punto appartenente alla linea di confine tra la barbarie e la consapevolezza.
Maledetti gli Americani che tirano il sasso e poi nascondono le mani, maledetti tutti i piccoli evasori fiscali, maledetti i petrolieri occidentali, non fanno altro che dirottare aeroplani.