Sergio Rimondot – Destino
Brutto è il tempo che passa, bello è il tempo che passo.
Brutto è il tempo che passa, bello è il tempo che passo.
Non hanno leso niente, i servitori del Serpente, se non la mia unica capacità di svolgere i programmi della Struttura. Al di sotto di questo, non c’era altro che l’essere umano: infatti continuando a scavare si portano alla luce sempre le cose peggiori. Ed essendo un essere umano, se l’uomo si scaglia contro l’uomo, sono cavoli amari, così come gli dèi, che si annientano da soli, insieme alla natura di cui essi sono i custodi.
Gli uomini sono artefici del proprio destino: possono commettere sempre gli stesi errori, possono fuggire costantemente da ciò che desiderano, e che magari la vita gli offre in modo generoso; oppurepossono abbandonarsi al destino e lottare per i propri sogni accettando il fatto che si presentano sempre nel momento giusto.
Ma io lo sapevo, il nostro destino era scritto già. Io e te per sempre, divisi mai.
Il destino e come la corrente di un fiume e noi siamo le persone che nuotano in questa corrente sfidando il destino alcuni di noi si lasciano portare dalla corrente, e altre lo affrontano andando contro corrente seguendo il proprio destino.
Spesso ci fissiamo a scrutare un solo punto del nostro orizzonte, dimenticandoci che esistono altri punti cardinali, altre prospettive e di conseguenza altre vedute.
Strano come il passato torni con abiti diversi, fingendosi uno sconosciuto.