Sergio Rimondot – Poesia
Con le parole non consolerai mai un cuore arrabbiato. Fallo in silenzio, abbraccialo e tienilo stretto a te.
Con le parole non consolerai mai un cuore arrabbiato. Fallo in silenzio, abbraccialo e tienilo stretto a te.
Vorrei un adesso fatto di poi solo per noi.
Credo che esista una categoria di poeti per i quali la poesia è qualcosa di vicino alla religione. Entrambe parlano di ciò che non è dicibile, l’ineffabile. Questo crea un’attesa per qualcosa che non si può dire.
La poesia è l’interpretazione più nobile delle coscienze e delle anime del genere umano senza la quale egli subirebbe la “mutilazione delle mutilazioni” ; l’incapacità dell’utilizzo della parola per mezzo delle emozioni terrene e spirituali.Poeta è colui che mette sulla scena di questo “grande teatro”: la vita, di cui siamo tutti spettatori, la capacità attraverso l’uso della parola di infondere gioia, tristezza, tormento, riflessione, cambiamento, rivoluzione, esasperazione, sublimazione nell’orgasmo più intenso per la materia organica; la capacità di emozionarsi; capacità ormai, quasi, estinta.
Se abiti la poesia, apri l’uscio a chi sa leggere e poi fai custodire la chiave, nella stanza migliore: il cuore.
Intelligenza, tanta! Saggezza, ampia! Pazzia, troppa! Bellezza, infinita!
Il mio è il canto triste di un cantante muto, ho la voce, ma il frastuono la rende senza suono… perfino a me stesso.