Sergio Rimondot – Silenzio
C’era un silenzio che faceva più rumore di tante parole, sentite e mai ascoltate. A dar voce a quel rumore era il suo sguardo e le parole che diceva erano quelle che il mio cuore aspettava. Io in silenzio le ascoltai.
C’era un silenzio che faceva più rumore di tante parole, sentite e mai ascoltate. A dar voce a quel rumore era il suo sguardo e le parole che diceva erano quelle che il mio cuore aspettava. Io in silenzio le ascoltai.
Le carezze insegnano più degli schiaffi. E le parole dolci, e gli abbracci. I ricordi sono silenziosi, bussano all’anima come amici lontani. E più delle lacrime ricordi i sorrisi. Più delle paure ricordi le gioie. Più dei rimproveri ricordi ciò che ti hanno insegnato i gesti. E più di ogni altra cosa, dopo, ti mancheranno alcuni profumi.
Silenzi che pesano più di mille parole. Silenzi ai quali non puoi o non vuoi rispondere. Silenzi che riempiono lo spazio ed il tempo, tramutando pochi attimi in un triste ed intollerabile eterno.
È in quel sentire senza voci, fra le righe di un silenzio “pieno”, che le cose sembrano raccontarsi, svelando i loro misteriosi contorni.
Cos’è il silenzio. Forse l’idea muta che si sollazza di rassegnazione nell’io. È forse luogo temporale ove l’anima ascolta solo se stessa. Oppure piacevole andamento di pacatezza silente ritrovata dopo frastuoni di eventi, talvolta cercata, cullata da molti. Ma perché capita che, invece, in taluni diviene macigno posto a chiudere gli occhi anche a sogni che guardano oltre, che li frantuma, negando visibile così ogni panorama soleggiato di sensazioni. Il silenzio è spesso rumoroso d’effetti dolenti quando vi si riflette l’abbandono della voglia di vivere e non capacita nessuna mente a sentirsi libera da pericolosi incombenti pensieri di resa! Il silenzio non confronta alternative, a volte!
Mai silenzio fu più pieno e devastante di questo in cui arriviamo a sfiorarci sfidando la notte e le stelle e solo i respiri battono il tempo.
Amo tacere perché è l’unica risposta da dare agli imbecilli.