Sheila O’Flanagan – Libri
Dio, che cosa cretina e presuntuosa, pensare che tu potessi provare ancora dei sentimenti per me.
Dio, che cosa cretina e presuntuosa, pensare che tu potessi provare ancora dei sentimenti per me.
Scrivo solo quando ho qualcosa da dire, non tanto per dire qualcosa.
[…] E mi domandavo stupito come mai, come mai qualcuno potesse fantasticare d’inquieti sonni, per coloro che dormivano in quella terra tranquilla.
Tentare di farlo felice era una cattiva scelta? Anche se l’amore che provavo per lui non era che un debole eco di ciò che mi era possibile, anche se il mio cuore era lontano, alla deriva, perso nel dolore e nella vana ricerca del mio volubile Romeo, restava una cattiva scelta?
Ogni libro è un nuovo viaggio. Ed io non riesco a fare a meno di leggere romanzi o di scriver racconti. Per questo mi ritengo un eterno turista.
Ma come hai potuto credermi? Dopo che ti avevo ripetuto migliaia di volte che ti amavo, come è stato possibile che una sola parola frantumasse la tua fiducia in me?
Non avevano nient’altro da dirsi? I loro occhi, però, traboccavano di parole più gravi. Mentre si sforzavano di trovare frasi banali, si sentivano riempire tutti e due da uno stesso languore. Era come un mormorio dell’anima, profondo, continuo, che l’aveva vinta sulla voce. Stupiti da questo questo nuovo, soave sentimento, non pensavano neppure a spiegarne il senso, a scoprirne la causa. Le felicità future, come le rive dei tropici, proiettavano, sulla immensità che le precede, il loro molle sentore come una brezza profumata: si scivola in quell’estasi e non importa se l’orizzonte non si vede.