Sigmund Freud – Vita
La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che si infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica.
La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che si infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica.
Alcune persone sono destinate a dover rinunciare all’amore donatale da altri per non rischiare di intaccare anche solo per poche incrinature la propria felicità, non si tiene conto che ogni legame crea una sfera propria e unica che si va a sovrapporsi o solo a sfiorare tutte quelle degli altri, l’unione crea il mondo, il mondo dove l’energia dell’amore esplode di una luce talmente luminosa che offusca il male e il marcio degli individui vuoti, dove la vita la usano per rovinare l’essenza e la ragione della vita stessa.
Vivevamo di felicità, vivevamo di emozioni, la terra emanava un profumo affascinante e non importava cosa facevamo, l’unica cosa che contava era essere sempre assieme. Potevamo trovarci in qualsiasi posto del mondo, poteva anche fare un freddo ladro, ma c’era sempre il sole. La magia di felicità ci ricopriva il volto di sorrisi e il calore di sentirsi a casa dovunque ci trovavamo ci riempiva il cuore di gioia, non riuscivamo proprio a guardare le nuvole, eravamo ciechi.
A che serve essere vivi se non si ha il coraggio di vivere tutto fino in fondo?
“Cercami” in tutte le cose in cui vuoi vedermi ma “prendimi” per quello che sono.
La vita è come una mamma: ci vuole bene anche quando ci prende a schiaffi.
Non aspettarti la vita da nessuno, viviti la tua con dignità.