Silvana Stremiz – Religione
Il credere non può nuocerti. Il non credere può rendere tutto più difficile.
Il credere non può nuocerti. Il non credere può rendere tutto più difficile.
Non si decide chi amare, il cuore si appoggia dove vuole, ma si può decidere come amare.
Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s’inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll’impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada.
A volte un tenero ricordo può trasformarsi in incubo.
Il maestro rappresenta la natura ultima dello spirito, la sua compassione non è limitata dalla distanza. Colui che riconosce questa dimensione del maestro difficilmente proverà attaccamento per la sua forma umana.
C’è sempre dentro di noi la tentazione di non accettare di essere salvati gratuitamente.
Nulla consuma il corpo quanto l’ansia e chi ha fede in Dio dovrebbe vergognarsi di essere preoccupato per qualsivoglia cosa.