Silvana Stremiz – Stati d’Animo
Amare la “perfezione” è come amare un favola. Chi non ama le favole?
Amare la “perfezione” è come amare un favola. Chi non ama le favole?
Ho fortificato il mio carattere con le cadute che ho avuto nella vita. Con le delusioni che ho accumulato nel corso della mia esistenza. Ho aumentato il mio coraggio dalle lacrime che ho versato, per non essere capita, per non essere ascoltata. Ho aumentato la luce della mia speranza, ogni qual volta qualcuno tentava di spegnermela. Quella che Sono diventata oggi, lo devo in gran parte, a tutti i lividi che il passato ha timbrato nel mio cuore. Sono contenta di questo. Da una parte ne vado fiera, se non fosse stato così, non sarei stata mai orgogliosa di me stessa. Non avrei mai capito che solo se voglio posso farcela sempre, in qualsiasi situazione la vita mi ponga.
Il mondo sarebbe un luogo meraviglioso se ci fosse più semplicità, quella spontaneità che si trova nello sguardo di un bambino.
Se dico ti voglio bene è un bene sul serio. Se dico ti amo, è amore sincero. Se sto zitta forse sto facendo un dono.
È giocare d’azzardo addentrarsi in quei meandri bui e profondi dove si consuma la connivenza più spregevole fra un’anima e il suo peggio, ci vedo un senso, perverso, astuto, di dominio, si fa riconoscere per i tratti che subdolamente e pubblicamente condivide e, collezionando vittime, soddisfa il ruolo che ritiene sia una missione. Se ci sia un senso è complicato affermarlo. E mi chiedo ha un senso per noi il male? In un’anima governata dal demone si materializza tutto ciò che per noi non ha senso.
Il problema non è svegliarsi di buonumore, il problema è dormire sempre con lo stesso pensiero.
Il passato torna sempre a darci il tormento.