Silvana Stremiz – Stati d’Animo
Il perdono chissà se realmente esiste. Accettiamo, trovando delle giustificazioni per il compiuto decidendo di conviverci. Ma perdoniamo davvero?
Il perdono chissà se realmente esiste. Accettiamo, trovando delle giustificazioni per il compiuto decidendo di conviverci. Ma perdoniamo davvero?
Sulla tavola misi un tovagliolo, una forchetta e il succo di arancia: mentre attendevo si cuocesse la mia colazione, guardavo fuori dalla finestra. Mi dava piacere. Era come aprire il sipario del palco scenico di un teatrino. Tiravo la cordicella e la tendina, fatta di finissime cannucce di legno, si avvolgeva lentamente su se stessa e… lo spettacolo iniziava.
Forse niente sarà più come prima, quando passi dentro a quel periodo chiamato “delusione” nulla dopo appare più come lo hai lasciato. Improvvisamente riesci a leggere sui volti quello che avresti dovuto capire prima. Riesci a scorgere quasi impercettibilmente il buono che credevi ci fosse in quelle persone. Da quel giorno sarai più diffidente, ti fiderai di più del tuo istinto e non ascolterai più le parole, ma prima di crederci aspetterai i fatti.
Sii fiero ma ancora di più intelligente verso coloro perché di te parlano male e sminuendoti non fanno altro che alimentare la loro invidia.
Ho trovato molta più essenza in un solo giorno perdendomi che non in un’intera vita, cercandomi.
Voglio sprofondare nel verde, coprirmi di cielo ed essere comunque riscaldato dal sole.
Ci sono cose che sono nate per illuminarci e cose che ci fanno decadere nell’ombra, le prime come le altre, generalmente, sono causate dalla medesima essenza. Dovremmo imparare a godere della luce in sé e non della fonte dalla quale origina, sempre meglio del fitto buio; sono i ricordi che detengono, più o meno, questa funzione.