Silvana Stremiz – Stati d’Animo
Il rancore ha radici profonde, avvelena la vita alimentando la vendetta.
Il rancore ha radici profonde, avvelena la vita alimentando la vendetta.
La follia non è l’opposto della ragione; è solamente il suo alter ego. Solitamente chi perde è pazzo e chi vince ha ragione.
Viva la semplicità negli animi della gente. Viva la semplicità sui volti dei bambini. Viva la semplicità nel cuore delle donne e degli uomini che ancora apprezzano le cose giuste e vere della vita. Viva la semplicità, che riesce ancora a regalare le cose più belle e preziose che la vita ci offre. Viva la semplicità che non nasconde mai niente dietro un bel trucco, un bel vestito e un bel modo di parlare. Viva la semplicità perché ancora sa fare di essa uno dei valori più belli e più grandi che una persona dovrebbe possedere.
E penso che, tutto sommato voglio bene a me stessa, alla donna che sono oggi, sono una creatura fragile ma mai debole, stanca a volte, ma sempre caparbia nel volermi ricaricare, una lottatrice, mai una perdente, tuttavia accade e quando accade lo accetto, si alla vita, si all’amore, si a donare quello che posso, si ai meriti arrivati, si alla mia forza e determinazione, si all’errore per crescere e imparare. Voglio fare un omaggio a me stessa, alla donna che sono oggi, al coraggio di sbagliare, alla volontà di esserci, alle scelte che ho fatto, alle strade percorse che mi hanno fatto arrivare fino a qui.
Il perdono o è totale o è nullo.
Dio come mi piace la notte. Quando nel suo silenzio riesce a farti sentire tutto. La più piccolissima emozione, la più impercettibile sensazione. Lei che con enorme dignità sa raccogliere le lacrime di milioni di persone, la passione di chi si ama, i pensieri di chi soffre. Io ho sempre amato la notte in modo pazzesco. Ed è di notte che spesso scrivo. Il suo silenzio mi aiuta, la sua calma mi rasserena, il buio mi fa vedere meglio dentro me. Bellissima. La notte è bellissima.
C’è sempre un punto del nostro corpo dove il dolore si sente di meno; davanti ad un fallimento, una sconfitta: concentriamo la nostra attenzione nel nostro interno, sempre più giù, giù ancora per ritrovare quel punto fisico meno doloroso, è lì dove dobbiamo posare delicatamente le nostre ferite, in modo di sentire meno dolore, e riprendere ancora a vivere.