Silvana Stremiz – Verità e Menzogna
A volte è giusto fingere di credere alle bugie, tanto chi mente è troppo “stupido” per essere sincero, o per comprendere che hai già capito tutto.
A volte è giusto fingere di credere alle bugie, tanto chi mente è troppo “stupido” per essere sincero, o per comprendere che hai già capito tutto.
La verità è un bianco cigno che si specchia nell’acqua azzurra di un laghetto.
La verità assoluta lasciamola al nostro io. A chi ci circonda regaliamo una sincerità relativa.
Quello che è grande resterà sempre grande. Quello che è piccolo può sempre crescere e diventare grande.
Raccontare messe verità, equivale a dire una grossa menzogna.
Il potentissimo essere, alto in grado nelle sfere celesti, l’Arcangelo Gabriele che reca dall’Acqua il nuovo Cristo nel mondo, è servitore dell’altissimo che è amore. Rapita perché custodiva l’universo dei sogni, che è comunque costruito dal Tao, il bianco e il nero, lo zero e l’uno, la matrice da cui è generato questo. Il Signore degli eserciti la macella e la da mangiare ai suoi e al mondo credendo forse di far bene, per dare ai suoi figli e al Cristo, la possibilità di realizzare i desideri modificando il loro DNA, modificando la matrice raddoppiando la sua prestanza per risultati migliori e più belli, facendola andare al doppio della velocità, e dare all’uomo… l’immortalità? Che forse sarebbe giunta prima o poi, attraverso la maturità, le giuste azioni. Ma con questo modo di operare, gli angeli, astuti e pazzi alchimisti, capeggiati dall’arcangelo, per averla subito insieme all’altro universo, obbedendo al Potente (che non so come faccia a non vedere il risultato, a meno che non voglia suicidarsi) hanno accelerato troppo i tempi e nel modo sbagliato, affrettando la velocità del generatore che prima o poi perderà colpi fino a rovinarsi e deperirsi, morendo insieme all’altro cosmo, usato in questo modo. Correndo sempre ai ripari cercando di farla apparire come quella che commette le loro azioni forsennate, per restare nascosti a farle ancora, come sotto una cappa di nebbia mandata dalla rosa bianca e nera dei cieli, la dea Afrodite, forse una delle madri del messia, il Vampiro, figlio replicato del Serpente. Per ottenere quello che volevano e costruirsi diversamente, hanno rapito, squartato, ucciso, ingannato, mentito, seviziato, violentato, amputato, depredato, falsificato, sia materialmente che spiritualmente, prestato orecchio solo alle parole che innalzavano i loro propositi, costruito con l’energia de morti (precedentemente ammazzati da loro) i figli perfetti e ricchi di perfezione e virtù, il cui scopo era oscuro. Mi chiedo e mi domando, di quale amore vanno mai blaterando?
Alla fine la verità sai qual’e? Che stiamo troppo bene da soli, con le nostre abitudini e le nostre poche certezze, perché dare fiducia oggi alle persone è un impresa molto ardua per il nostro umile cuore.