Silvana Stremiz – Vita
Quando la vita ti concede troppo poi ti presenta il conto. A volte ti presenta il conto anche del non avuto.
Quando la vita ti concede troppo poi ti presenta il conto. A volte ti presenta il conto anche del non avuto.
Amo le cose vecchie e imperfette, che hanno vissuto e portano addosso le tracce del tempo e delle vicissitudini. Come le vecchie finestre rotte, segnate dal tempo e dalle intemperie, che hanno allentato ogni protezione e quando meno te l’aspetti si aprono con un semplice soffio di vento e lasciano entrare l’aria e la luce nella tua stanza buia. E con tua grande sorpresa la danza della vita riprende.
Se arrivasse la fine del mondo vorrei avere il tempo di percorrere a tutta velocità l’ultimo tratto della mia vita. Avrei voglia di vedere vicino a chi sono seduto, chi ha visto i miei capelli imbiancare poco alla volta e vedere se nei miei occhi c’è la completezza e la fierezza di chi ha raggiunto il suo “posto”. La tristezza, il vuoto e la rassegnazione di chi ha sbagliato tutto. Oppure il rimpianto di chi ha aspettato senza far niente “un momento giusto” che non è mai arrivato, perché non hai mai fatto niente perché arrivasse.
“Come ti vedi tra 8 anni?” “Non posso dare una risposta ma, di sicuro, pur di non farmi uccidere l’anima mi reinvento ogni giorno ed evito di guardarmi negli specchi deformanti che certi altri mi mettono davanti”.
La vita è questo, una continua partita a scacchi, giocata su un’infinita scacchiera.
Non è amore una passione che brucia l’anima. Ma è amore ciò ne deriva ascoltandola.
Vivo da guerriero ferito sul campo di battaglia della vita, ma sempre un agguerrito leale. Sono nato guerriero e morirò combattendo.