Silvana Stremiz – Vita
Il rosso è il colore dell’amore. Il colore delle grandi passioni. Del fuoco, ma anche del dolore.
Il rosso è il colore dell’amore. Il colore delle grandi passioni. Del fuoco, ma anche del dolore.
Piovono sul tetto di una casa disabitatafitte gocce di abbandonocome sui giorni orfanidimenticati dal sole.Piove a dirotto e ingrossa il fiumeche trascina i corpi delusidi identità smarrite.Piove invano sulle ormedi ricordi indelebilipiove su strade sconosciuteche portano chissà dovepiove sulle mie parole stanche, zuppe di nostalgia.
Ci sono luoghi che non si conoscono e che non si conosceranno mai, ma forse è proprio lì che si vive da sempre.
La vita è in sé un contenitore vuoto, neanche di così pregevole fattura. È ciò che decidiamo di mettere dentro che fa la differenza.
Non è vero che il tempo non torna più. È il tempo sprecato che non torna, quello degno di essere vissuto durerà in eterno.
L’esistenza è un fastidio spazio-temporale.
Ogni giorno che mi regalo lo tolgo a mio figlio, non faccio del bene a me e faccio del male a lui. Speriamo finisca presto.
Piovono sul tetto di una casa disabitatafitte gocce di abbandonocome sui giorni orfanidimenticati dal sole.Piove a dirotto e ingrossa il fiumeche trascina i corpi delusidi identità smarrite.Piove invano sulle ormedi ricordi indelebilipiove su strade sconosciuteche portano chissà dovepiove sulle mie parole stanche, zuppe di nostalgia.
Ci sono luoghi che non si conoscono e che non si conosceranno mai, ma forse è proprio lì che si vive da sempre.
La vita è in sé un contenitore vuoto, neanche di così pregevole fattura. È ciò che decidiamo di mettere dentro che fa la differenza.
Non è vero che il tempo non torna più. È il tempo sprecato che non torna, quello degno di essere vissuto durerà in eterno.
L’esistenza è un fastidio spazio-temporale.
Ogni giorno che mi regalo lo tolgo a mio figlio, non faccio del bene a me e faccio del male a lui. Speriamo finisca presto.
Piovono sul tetto di una casa disabitatafitte gocce di abbandonocome sui giorni orfanidimenticati dal sole.Piove a dirotto e ingrossa il fiumeche trascina i corpi delusidi identità smarrite.Piove invano sulle ormedi ricordi indelebilipiove su strade sconosciuteche portano chissà dovepiove sulle mie parole stanche, zuppe di nostalgia.
Ci sono luoghi che non si conoscono e che non si conosceranno mai, ma forse è proprio lì che si vive da sempre.
La vita è in sé un contenitore vuoto, neanche di così pregevole fattura. È ciò che decidiamo di mettere dentro che fa la differenza.
Non è vero che il tempo non torna più. È il tempo sprecato che non torna, quello degno di essere vissuto durerà in eterno.
L’esistenza è un fastidio spazio-temporale.
Ogni giorno che mi regalo lo tolgo a mio figlio, non faccio del bene a me e faccio del male a lui. Speriamo finisca presto.