Silvana Stremiz – Vita
Non raccogliamo sempre quello che seminiamo. Ma se non seminiamo nulla sicuramente non raccoglieremo nulla.
Non raccogliamo sempre quello che seminiamo. Ma se non seminiamo nulla sicuramente non raccoglieremo nulla.
Oriol Valls, che si occupa dei neonati in un ospedale di Barcellona, dice che il primo gesto umano è l’abbraccio. Dopo essere venuti al mondo, al principio dei loro giorni, i bebè agitano le mani, come per cercare qualcuno.Altri medici, che si occupano di quelli che hanno già vissuto, dicono che i vecchi, alla fine dei loro giorni, muoiono cercando di alzare le braccia.Ed è così, per quanto si voglia rigirare, e per quanto se ne parli.A questa cosa, così semplice, si riduce tutto: tra due batter d’ali, senza altre spiegazioni, trascorre il viaggio.
Non aspettare che il vento soffi a tuo favore. Va incontro alla vita soffiando nell’aria tutti i tuoi sogni.
Quello che la vita divide il cuore unisce.
A volte egoisticamente suoniamo alla “porta” di un amico per il piacere di sapere che tutto gli sta andando bene… e con il bisogno estremo di parlare, di essere ascoltati mentre la malinconia sta abbracciando la nostra anima con una morsa di freddo da toglierci il respiro. Nel mentre che parliamo sentiamo la sua distrazione come un pugno allo stomaco ed anche l’ultima illusione di un ascolto amicale si consuma, si spegne in un attimo. L’amicizia non può funzionare se è a senso unico, quando ad ascoltare è uno solo e a suonare il “campanello” della presenza è sempre la stessa persona. E se quella lacrima che sta scavando passa inosservata e graffi di parole distratte, circostanziali, arrivano come gelo al cuore, è arrivato il momento giusto per chiudere quella porta a chiave e andarcene senza voltarci a costo di farci male per poter stare bene.
Il primo dovere di un uomo è parlare; è questa la sua principale ragione di vita.
Ormai il gioco è iniziato e bisogna giocare.