Silvana Stremiz – Vita
Non c’è nulla di più triste di un anziano solo. Arrivato al suo tramonto. Incapace di contare sulle proprie gambe, forse indifeso come un bambino.
Non c’è nulla di più triste di un anziano solo. Arrivato al suo tramonto. Incapace di contare sulle proprie gambe, forse indifeso come un bambino.
Bisogna prepararsi e migliorarsi costantemente, anche negli aspetti e nei campi per noi banali, perché non si sa mai quando la vita ti chiederà di metterci tutto te stesso. Di certo non ti avvisa di quello che è opportuno imparare.
Se arrivasse la fine del mondo vorrei avere il tempo di percorrere a tutta velocità l’ultimo tratto della mia vita. Avrei voglia di vedere vicino a chi sono seduto, chi ha visto i miei capelli imbiancare poco alla volta e vedere se nei miei occhi c’è la completezza e la fierezza di chi ha raggiunto il suo “posto”. La tristezza, il vuoto e la rassegnazione di chi ha sbagliato tutto. Oppure il rimpianto di chi ha aspettato senza far niente “un momento giusto” che non è mai arrivato, perché non hai mai fatto niente perché arrivasse.
Quando un uomo non ha ideali, prevalgono gli interessi personali.
Lascia che il tempo faccia il suo lavoro. Lascia che tempo porti via il passato. Lascia soprattutto andare quello che è superfluo. Lascia che le cose belle entrino nel tuo cuore, nella tua vita, per vivere giorni felici.
Non puoi iniziare il prossimo capitolo della tua vita se continui a rileggere l’ultimo.
Una persona nasce per creare una storia, una persona muore per poter essere raccontata la sua storia.